Di Shanta Roy
NAZIONI UNITE (IDN): il comportamento estremamente imprevedibile del presidente degli Stati Uniti d’America in merito alle armi nucleari (e le sue minacce pubbliche di “distruggere totalmente” la Corea del Nord) hanno scatenato una forte reazione politica da parte degli attivisti contro la guerra e contro le armi nucleari.
«Uno dei problemi centrali è che Donald Trump sembra ignorare ciò che sono davvero le armi nucleari, e la catastrofe umanitaria che ne scaturirebbe se ne utilizzasse anche solo una contro la Corea del Nord, o qualsiasi altro luogo» ha dichiarato la Dottoressa Rebecca Johnson del Acronym Institute for Disarmament Diplomacy, una copresidentessa fondatrice dell’International Coalition to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) (Coalizione Internazionale per Abolire le Armi Nucleari) organizzazione Premio Nobel per la Pace 2017.
Con le tensioni che continuano a salire, due legislatori, i senatori Ed Markey del Massachussets ed il Rappresentante Ted Lieu della California, entrambi democratici, stanno promuovendo una proposta di legge che impedirebbe al presidente dal lanciare un primo attacco nucleare (un attacco non in risposta ad un attacco nucleare) senza una dichiarazione di guerra da parte del Congresso.
La proposta di legge, introdotta all’inizio di quest’anno, in questo momento sta guadagnando popolarità, dopo le dure dichiarazioni fatte di recente da Trump, anche davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre, dove minacciosamente ha detto: «Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza, ma se saremo costretti a difendere noi stessi o i nostri alleati, non avremo altra scelta che distruggere la Corea del Nord».
Negli ultimi mesi, Trump ha detto anche che se la Corea del Nord minacciasse gli Stati Uniti «affronterà fuoco e fiamme di cui il mondo non ha mai visto l’uguale». Ha inoltre tweettato che l’arsenale nucleare statunitense è «ora più forte e potente che mai».
Il Senatore Bob Corker, repubblicano e presidente del potente Comitato delle Relazioni Internazionali del Senato, ha dichiarato l’8 ottobre che il comportamento sconsiderato di Trump potrebbe mettere la nazione sulla «strada per la III Guerra Mondiale». Ciò che non è stato detto è stato è che se ci fosse una tale guerra potrebbe essere nucleare.
Intanto Trump ha negato con fermezza di aver dichiarato, secondo una notizia riportata da una rete televisiva statunitense, di aver richiesto la decuplicazione dell’arsenale nucleare del paese durante la una riunione tenutasi a luglio presso il Consiglio per la Sicurezza Nazionale.
Gli Stati Uniti al momento possiedono circa 4.000 testate, ridotte dal picco di 30.000 testate negli Anni ’60 del XX secolo, secondo il Pentagono.
Come ha indicato il New York Times durante il suo editoriale del 12 Ottobre, Trump durante la campagna presidenziale si chiedeva perché gli Stati Uniti avessero le armi nucleari se non potevano usarle.
La Dottoressa Johnson ha dichiarato alla IDN che sia Trump che il nordcoreano Kim Jong-Un sono come adolescenti ubriachi che fanno il “gioco del pollo” con auto veloci, facendosi belli davanti ai propri seguaci mentre si gettano giù da una rupe.
Quando le è stato chiesto della proposta di legge, la dottoressa ha dichiarato: «In questa situazione, sarebbe certamente utile se il Congresso degli Stati Uniti riuscisse a rimuovere gli ostacoli, riuscendo a raggiungere una maggioranza bipartisan».
Anche se sarà difficile da vendere in un Congresso dominato dai repubblicani, vi sono segni visibili che molti repubblicani si stanno opponendo apertamente a Trump riguardo a diverse leggi, anche impedendogli di annullare unilateralmente le sanzioni sulla Russia.
Per quanto possa essere un limite politico utile, ha detto la Dottoressa Johnson, si tratta di una misura di sicurezza fragile e temporanea in una situazione in cui gli Stati Uniti hanno ancora migliaia di armi attivamente in allerta.
La dottoressa ha fatto notare che Trump sta anche tentando di minare una serie di accordi di sicurezza internazionali relativi al disarmo nucleare, volti a liberarsi delle armi nucleari, impedendo che non vengano mai più acquistate o utilizzate.
Prima di tutto gli Stati Uniti hanno annullato Il trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari, in 122 stati il 7 luglio, e ora Trump sta facendo del proprio meglio per distruggere l’accordo sul nucleare con l’Iran basato sulla fiducia, che farebbe gioco ai sostenitori della linea dura che vorrebbero che l’Iran sviluppasse capacità nucleari come ha fatto la Corea del Nord, ha aggiunto la dottoressa.
Alla domanda sulla proposta di legge, il Dr. M.V. Ramana, Simons Chair in Disarmo, Sicurezza Globale e Umana presso la School of Public Policy and Global Affairs della University of British Columbia, ha dichiarato ad IDN: «Credo che sia uno sforzo importante non tanto per la probabilità che passi, ma perché potrebbe rappresentare l’apertura di una conversazione sul porre limiti al potere di ogni Presidente statunitense, non solo Donald Trump, di lanciare uno o più ordigni nucleari con risultati catastrofici».
La capacità di controllare un potere talmente distruttivo non dovrebbe mai essere nelle mani di un solo individuo, e questo è uno dei modi principali in cui le armi nucleari non sono democratiche, ha dichiarato il Professor Ramana, autore di The Power of Promise: Examining Nuclear Energy in India.
La proposta di legge H.R. 669 e S. 200, è intitolata Restricting First Use of Nuclear Weapons Act of 2017 (atto del 2017 per limitare il primo utilizzo di armi nucleari).
La dichiarazione del membro del Congresso Lieu è stata citata: «È una realtà spaventosa che gli Stati Uniti ora abbiano un Comandante-in-Capo che ha dimostrato ignoranza sulla triade nucleare, ha dichiarato il desiderio di essere ‘imprevedibile’ quando si tratta di ordigni nucleari e, in qualità di Presidente Eletto, ha fatto dichiarazioni radicali su Twitter a riguardo delle politiche nucleari statunitensi. Il Congresso deve agire per preservare la stabilità globale limitando le circostanze in cui gli Stati Uniti sarebbero la prima nazione ad usare un ordigno nucleare».
«I nostri fondatori hanno creato un sistema di pesi e contrappesi ed è essenziale che tale standard venga applicato alla minaccia di guerra nucleare che potrebbe porre fine della civiltà. Sono orgoglioso di presentare al Senato con il Restricting First Use of Nuclear Weapons Act of 2017 con il Senatore Markey, per riallineare le politiche di lancio di armi nucleari con la Costituzione e impegnarmi per un mondo più sicuro».
Il senatore Markey ha dichiarato: «La guerra nucleare pone il rischio più grave per la sopravvivenza umana, ma il presidente Trump ha suggerito che prenderebbe in considerazione l’idea di lanciare attacchi nucleari contro i terroristi. Purtroppo, mantenendo la possibilità di usare le armi nucleari per primi in un conflitto, la policy americana gli fornisce questo potere. In una crisi con un altro paese dotato di armi nucleari, questa policy aumenta drasticamente il rischio di un’escalation nucleare non intenzionale».
«Né il presidente Trump, né nessun altro presidente, dovrebbero essere autorizzati a usare armi nucleari, se non in risposta a un attacco nucleare. Limitando il primo utilizzo delle armi nucleari, questa proposta sancisce questo semplice principio con una legge» ha aggiunto.
Presso una conferenza stampa tenutasi a Boston il 14 agosto 2017, Markey ha dichiarato ai giornalisti: «Nessun presidente dovrebbe avere il potere di lanciare un primo attacco nucleare senza l’approvazione del Congresso. Un tale attacco sarebbe immorale, sproporzionato ed esporrebbe gli Stati Uniti alla minaccia di una devastante rappresaglia nucleare che potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza del popolo americano e della civiltà umana».
La Dottoressa Johnson ha dichiarato: «Nella sua ignoranza, Trump sembra pensare che gli ordigni nucleari siano un’entusiasmante grande arma per brandire la potenza americana e mostrare il suo personale machismo e che, possedendo anche una proprietà magica chiamata deterrenza, lo rendono irresistibile e invincibile».
«Ha detto che minacciare di usarli dovrebbe scoraggiare, ma la deterrenza non è magia. È una forma di difesa che funziona solo quando c’è una comunicazione chiara e nessun rischio di errori di calcolo, sbagli, errori politici o tecnici».
«Ma non è solo a credere alle illusioni sulla deterrenza nucleare, che sono state usate per giustificare nove paesi che accumulano ancora 15.000 armi nucleari; è per questo che nell’ultimo decennio ICAN ha mobilitato i governi e la società civile per raggiungere il Trattato sul Proibizionismo Nucleare mostrando i pericoli inerenti allo schieramento di ordigni nucleari per la deterrenza e le spaventose conseguenze umanitarie e le minacce per il pianeta se queste abominevoli armi di distruzione di massa venissero mai impiegate in una guerra».
Il messaggio fondamentale, ha dichiarato, è che non possono esistere mani sicure per queste pericolose armi di annientamento di massa. Il trattato ora le bandisce.
«Schierare e minacciare di usarle dovrebbe essere considerato illegale, in effetti lo stesso di prepararsi per commettere un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità. Il trattato elimina ogni illusione di status o valore, così gli Stati Uniti, la Corea del Nord, la Russia e tutti gli altri paesi armati di armi nucleari dovranno salire a bordo e iniziare a eliminare le armi nei loro arsenali e comunicare in modo più efficace per risolvere le sfide alla sicurezza che tutti affrontiamo». [IDN-InDepthNews – 16 ottobre 2017]
Foto della National Nuclear Security Administration / Ufficio del Sito del Nevada