La ratifica del Trattato sulla Messa al Bando dei Test è ancora una fantasia nucleare.
Analisi a cura di Rodney Reynolds
NAZIONI UNITE (IDN) – C’è stata un’ampia speculazione, sia all’interno che all’esterno delle Nazioni Unite, sul fatto che Israele stia giocando con l’idea di ratificare il Trattato di Bando Complessivo dei Test Nucleari (CTBT), probabilmente entro i prossimi cinque anni.
Ma si tratta del regno della realtà politica o della fantasia nucleare?
La speculazione si è innescata in seguito ad una visita di tre giorni, in Israele, da parte del dr. Lassina Zerbo, segretario esecutivo dell’Organizzazione a sostegno del Trattato di Bando Complessivo dei Test Nucleari (CTBTO), che ha incontrato il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il 20 giugno.
Esprimendo una nota di ottimismo riguardo una possibile ratifica del trattato da parte di Israele, ha dichiarato al Jerusalem Post: “Non è una questione di se’, ma di quando.”
Quando, finalmente, Israele ratificherà il trattato, egli ha previsto che Iran ed Egitto faranno lo stesso, anche facilitando la proposta a lungo tenuta in sospeso per una zona libera da armi nucleari in Medio Oriente (NWFZ).
Aaron Tovish, direttore del progetto “Le città non sono obiettivi!” e consigliere esecutivo di Sindaci per la Pace, ha riferito a IDN: “in Medio Oriente, dire che i due stati (Israele e Iran) sono i più vicini a ratificare significa soltanto che il terzo è a un passo”. Egli ha affermato che entrambi i paesi sono ancora “molto lontani” dal ratificare il CTBT. L’Egitto è un passo più indietro solo perché vuole che Israele faccia “la prima mossa”.
“L’idea di tutti loro che si stringono la mano e che fanno questo salto insieme è affascinante, ma per prima cosa bisogna fargli stringere la mano,” ha affermato Tovish. Solo perché è meno ambiziosa, non significa che la prospettiva di una zona “libera da test nucleari” sia in qualche modo più realistica di una NWFZ, ha aggiunto.
“Dal mio punto di vista, la migliore prospettiva per il progresso, che avrà effetti essenzialmente sul Medio Oriente, è a livello internazionale, in modo particolare per il lavoro svolto adesso a Ginevra,” ha dichiarato.
In merito alla speculazione, il portavoce del deputato dell’ONU Farhan Haq ha affermato: “Questo è qualcosa con cui l’Organizzazione a sostegno del Trattato di Bando Complessivo dei Test Nucleari ha avuto a che fare.”
“Credo lei si riferisca alle osservazioni fatte dal capo dell’Organizzazione a sostegno del Trattato di Bando Complessivo dei Test Nucleari, Lassina Zerbo. Pertanto, non ho nient’altro da aggiungere.”.
“Naturalmente – ha dichiarato Haq – qualora ci fossero nuove ratifiche del Trattato, sarebbero delle notizie molto bene accette”.
“Il Segretario Generale Ban Ki-Moon ha implorato tutti i paesi che ancora non hanno ratificato il trattato a farlo, in modo che possa finalmente entrare in vigore,” ha dichiarato.
Nell’intervista al Jerusalem Post , il dr. Zerbo è stato citato mentre affermava che l’implementazione della trattativa della scorsa estate per tenere sotto controllo il programma nucleare dell’Iran e la conferma degli scienziati israeliani e internazionali che Teheran non potesse produrre armi nucleari significherebbero che “la più grande minaccia per Israele è ampiamente superata”.
Zerbo ha dichiarato che il prossimo passo dovrebbe essere, quindi, la ratifica del CTBT che, sia Iran che Israele, hanno firmato nel 1996. Egli si è riferito a questa situazione come a un “frutto a portata di mano” verso l’obiettivo della non proliferazione e del disarmo nucleare.
“Israele e Iran possono fare un’enorme differenza per questo trattato e non hanno niente da perdere…assolutamente niente,” ha dichiarato Zerbo. “Entrambi possono prendere le redini della situazione e mostrare carte blanche al mondo per dire che abbiamo deciso insieme di ratificare il CTBT.”
Tariq Rauf, direttore del Programma sul Disarmo, il Controllo delle Armi e la Non-proliferazione, presso l’Istituto di Ricerca sulla Pace Internazionale di Stoccolma (SIPRI), ha dichiarato a IDN, durante la sua intervista, che le segnalazioni per cui Israele ratificherà il CTBT nel breve termine sono “selvaggiamente ottimistiche”.
Egli ha affermato che i commenti del Primo Ministro, Netanyahu, riportati indicavano sostegno al trattato, ma non contenevano alcun impegno ad una pronta ratifica.
Analogamente, la ratifica del CTBT da parte della Majlis in Iran (come Israele, anche questa ha firmato il trattato) è improbabile, poiché i benefici economici e commerciali provenienti dalla conclusione ed entrata in vigore del Piano d’Azione Congiunto (Joint Comprehensive Plan of Action/JCPOA o questione sul nucleare in Iran) ipotizzati ancora devono concretizzarsi – le trattative di vendita di velivoli Airbus e Boeing sono state posticipate, poiché nessuna banca occidentale è pronta ad entrare in transazioni commerciali che coinvolgono l’Iran, per paura di sanzioni da parte degli USA.
“È improbabile che Israele ratifichi senza che Egitto e Iran facciano altrettanto e l’Egitto non ratificherà a meno che Israele non si unisca all’NPT e rinunci alle proprie armi nucleari, cosa che, chiaramente, non accadrà.”
Egli ha affermato che il dr. Zerbo fa bene a rappresentare una prospettiva ottimistica di ratifica da parte di Iran e Israele, poiché è il suo mandato, nonché il suo lavoro: egli sta cercando di fare del suo meglio per incoraggiare la ratifica da parte dei cinque stati rimanenti la cui ratifica è necessaria (Cina, Egitto, Iran, Israele e USA) ed anche dei tre stati la cui ratifica è altrettanto necessaria (Corea del Nord, India e Pakistan) ma che non hanno ancora firmato il CTBT.
“Allo stato attuale, con sommo rammarico, la ratifica o la firma da uno qualsiasi di questi otto stati non è in agenda per il breve periodo. Il CTBT è un importante trattato di controllo delle armi nucleari, che andrebbe portato in vigore prima possibile,” ha dichiarato Rauf, un precedente funzionario senior presso l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (2002-2012), che ha avuto a che fare con ispezione, non-proliferazione e disarmo nucleare.
Durante la propria intervista, il dr. Zerbo ha affermato che la Cina non ratificherà prima degli USA, che l’India non ratificherà prima della Cina e che il Pakistan non lo farà prima dell’India, il che significa che anche l’azione degli USA è fondamentale.
“La Corea del Nord, l’unica nazione che testa armi nucleari nel XXI secolo, è tra le otto nazioni-chiave, quella che, con minori probabilità, ratificherà il CTBT,” ha affermato.
Il CTBT, adottato dall’Assemblea Generale dell’Onu nel lontano 1996, non è ancora entrato in vigore per una ragione principale: otto nazioni-chiave hanno rifiutato di firmare o si sono tirate indietro al momento della ratifica.
I tre stati che non hanno firmato – India, Corea del Nord e Pakistan – e i cinque che non hanno ratificato – gli USA, la Cina, l’Egitto, l’Iran e Israele – restano vaghi vent’anni dopo l’adozione del trattato.
In questo momento, esiste una moratoria volontaria sui test imposta da molti stati ad armamento nucleare. “…ma la moratoria non sostituisce un CTBT in vigore. I test nucleari condotti dalla Corea del Nord ne sono la prova,” ha detto Ban nei commenti relativi alla riunione informale dell’Assemblea Generale, tenutasi per osservare la Giornata Internazionale contro i Test Nucleari, il 10 settembre 2015.
Secondo l’Associazione per il Controllo delle Armi, con sede a Washington, sebbene le armi nucleari siano state utilizzate soltanto due volte in tempo di guerra e con terribili conseguenze, ciò che viene spesso sottovalutato è il fatto che siano state “utilizzate” altrove – attraverso oltre 2000 esplosioni nucleari in fase di test, da parte di almeno otto nazioni dal 1945.
Tali esplosioni nucleari in fase di test sono state utilizzate per sviluppare nuovi progetti di testate nucleari e per dimostrare le possibilità di possesso di armi nucleari da parte di nazioni del mondo che dispongono di armamentario nucleare. I test, in modo particolare le detonazioni atmosferiche, hanno avuto un impatto negativo sulla vita e sulla salute di milioni di persone in tutto il pianeta.
Di risposta, l’Associazione ha affermato che cittadini comuni, scienziati, legislatori e capi di governo hanno perpetrato uno sforzo pluridecennale per portare in vigore una messa al bando complessivo dei test nucleari verificabile a livello mondiale. [IDN-InDepthNews – 27 giugno 2016]