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Una Nuova Crescente Battaglia: Armi Nucleari vs Armi Convenzionali

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By Thalif Deen

NAZIONI UNITE (IPS) – Gli avvertimenti delle Nazioni Unite e degli attivisti anti-nucleari sono sempre più inquietanti: il mondo è più vicino a una guerra nucleare – voluta o accidentale – ora più che mai.

Gli attuali conflitti – e l’intensa guerra delle parole – tra Stati nucleari e non nucleari – Russia vs. Ucraina, Israele vs. Palestina, e Corea del Nord vs. Corea del Sud – stanno alimentando un fuoco che arde lentamente.

Secondo un rapporto del 27 settembre del New York Times, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarao che intende abbassare la soglia per l’uso delle armi nucleari da parte del suo paese – ed è pronto a utilizzare le sue armi in risposta a qualsiasi attacco compiuto dall’Ucraina con armi convenzionali che costituisca “una minaccia critica per la nostra sovranità”.

La nuova minaccia segue alla richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di missili a lungo raggio, ulteriori aerei da combattimento, e droni dagli Stati Uniti, durante la sua visita a Washington, DC, lo scorso mese.

Secondo l’Ufficio per gli Affari Politico-Militari del Dipartimento di Stato, gli Stati Uniti hanno fornito oltre 61,3 miliardi di dollari in assistenza militare “da quando la Russia ha lanciato la sua invasione premeditata, non provocata e brutale dell’Ucraina” il 24 febbraio 2022, e circa 64,1 miliardi di dollari in assistenza militare dalla prima invasione russa dell’Ucraina nel 2014.

Gli Stati Uniti hanno anche utilizzato in via emergenziale l’Autorità di Prelievo Presidenziale in 53 occasioni dal 2021 per fornire assistenza militare all’Ucraina, per un totale di circa 31,2 miliardi di dollari ottenuti dalle riserve del Dipartimento della Difesa (DoD), innescando una minaccia nucleare da parte di Putin.

Alla domanda se le minacce nucleari che incombono sui conflitti in corso siano reali o pura retorica, Melissa Parke, Direttrice Esecutiva della Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN), vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2017, ha dichiarato ad IPS: “Attualmente affrontiamo il rischio più alto di una guerra nucleare dai tempi della Guerra Fredda. Ci sono due conflitti principali che coinvolgono Stati dotati di armi nucleari, in Ucraina e in Medio Oriente, dove politici russi e israeliani hanno fatto minacce esplicite di usare armi nucleari.”

Parle ha aggiunto che le tensioni geopolitiche tra Stati dotati di armi nucleari stanno crescendo, non solo tra Russia e Stati Uniti per il sostegno militare occidentale all’Ucraina, ma anche tra Stati Uniti e Cina per gli sforzi americani di costruire una rete di alleanze intorno alla Cina, così come per il sostegno degli Stati Uniti a Taiwan – anche se fortunatamente non abbiamo sentito parlare di minacce nucleari esplicite né da parte di Washington né da Pechino.

“C’è però una tendenza pericolosa nei paesi occidentali, sia tra i commentatori sia tra i politici, a sostenere che la Russia stia bluffando perché non ha ancora utilizzato armi nucleari. La spaventosa realtà è che non possiamo sapere con certezza se il presidente Putin – o qualsiasi leader di uno Stato armato di nucleare – deciderà di usare tali armi in un qualsiasi momento.”

La dottrina della deterrenza che tutte le potenze nucleari seguono, presuppone la creazione di un senso di incertezza, il che è uno dei motivi per cui si tratta di una teoria così pericolosa. “Non sappiamo cosa potrebbe far sì che una situazione sfugga al controllo.”

“Ciò che sappiamo è cosa potrebbe accadere se ciò si verificasse: le armi nucleari portano con sé conseguenze umanitarie inaccettabili, e in caso di loro utilizzo, nessuno Stato ha la capacità di aiutare i sopravvissuti all’indomani,” ha detto Parke, che in passato ha lavorato per le Nazioni Unite a Gaza, in Kosovo, a New York e in Libano, e che ha servito come Ministro per lo Sviluppo Internazionale dell’Australia.

Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, parlando durante la riunione di alto livello in commemorazione e promozione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione Totale delle Armi Nucleari, ha descritto le armi nucleari come “una doppia follia.”

La prima follia è l’esistenza di armi che possono spazzare via intere popolazioni, comunità e città in un solo attacco. “Sappiamo che qualsiasi uso di un’arma nucleare scatenerebbe una catastrofe umanitaria – un incubo che travalicherebbe i confini, colpendo tutti noi. Queste armi non forniscono vera sicurezza o stabilità – solo un pericolo incombente e minacce costanti alla nostra stessa esistenza.”

La seconda follia, ha sottolineato, è che nonostante i rischi enormi ed esistenziali che queste armi pongono all’umanità, “non siamo più vicini alla loro eliminazione di quanto lo fossimo dieci anni fa.”

“In effetti, stiamo andando completamente nella direzione sbagliata. L’ombra delle armi nucleari non si stagliava così oscura dai giorni peggiori della Guerra Fredda.”

“Il brandire delle armi nucleari ha raggiunto un culmine febbrile. Abbiamo persino sentito minacce di utilizzo di un’arma nucleare. Ci sono timori di una nuova corsa agli armamenti,” ha avvertito Guterres.

Nel frattempo, secondo i rapporti delle agenzie di stampa, la Russia sta rispondendo al cambiamento della postura nucleare degli Stati Uniti e ai miliardi di dollari che l’Occidente sta investendo nello sforzo bellico ucraino, ridisegnando le proprie “linee rosse” nucleari.

La scorsa settimana, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza della Russia, il presidente Putin ha annunciato che “l’aggressione contro la Russia da parte di qualsiasi Stato non nucleare… supportato da una potenza nucleare dovrebbe essere trattata come un attacco congiunto.”

Tariq Rauf, ex capo della politica di verifica e sicurezza presso l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ha dichiarato ad IPS che la Russia, di fatto, sta ribadendo le condizioni che tradizionalmente ha stabilito nelle sue garanzie di sicurezza negativa agli Stati parte del TNP e alle zone denuclearizzate (NWFZ).

Ciò, ha sottolineato, è essenzialmente simile a quello degli Stati Uniti, in quanto: la Russia non attaccherà o minaccerà di attaccare uno Stato non nucleare parte del TNP o del trattato sulle zone denuclearizzate, con armi nucleari, a meno che quello Stato non nucleare attacchi la Russia in collaborazione con un altro Stato dotato di armi nucleari.

“Ora, dato che ci troviamo in una guerra per procura che coinvolge Francia, Regno Unito e Stati Uniti (tutti e tre Stati dotati di armi nucleari) che assistono materialmente l’Ucraina nell’attaccare siti all’interno dei confini territoriali della Russia internazionalmente riconosciuti, non sorprende che la Russia abbia avvertito l’Ucraina e i suoi sostenitori nella NATO che attacchi a lunga distanza contro la Russia, mirati alle sue basi militari strategiche, potrebbero scatenare una risposta nucleare.”

Rispondendo ad ulteriori domande, Parke di ICAN ha detto ad IPS che tutti i nove Stati nucleari (USA, Regno Unito, Francia, Cina, Russia, Israele, India, Pakistan e Corea del Nord) stanno modernizzando e, in alcuni casi, espandendo i loro arsenali. L’anno scorso, la ricerca di ICAN ha mostrato che questi paesi hanno speso 91,4 miliardi di dollari, con gli Stati Uniti che hanno speso più di tutti gli altri otto paesi messi insieme.

Tutti questi paesi seguono la dottrina della deterrenza, che rappresenta una minaccia per il mondo intero, dato che si basa sulla prontezza e disponibilità all’uso delle armi nucleari.

Ciò significa che tutti gli Stati armati di nucleare stanno tacitamente minacciando tutti noi, dato che la ricerca mostra che anche una guerra nucleare regionale in Asia meridionale porterebbe a una carestia globale che ucciderebbe 2,5 miliardi di persone.

La buona notizia è che la maggior parte dei paesi rifiuta le armi nucleari e sostiene il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW). Il TPNW è l’unico punto luminoso in un mondo oscurato dai conflitti. È entrato in vigore nel 2021, il che significa che ora è diritto internazionale. Quasi la metà di tutti i paesi ha firmato, ratificato o aderito al trattato, e altri paesi lo ratificheranno.

“Siamo fiduciosi che più della metà di tutti i paesi avrà firmato o ratificato il trattato nel prossimo futuro. La pressione e l’incoraggiamento della società civile e dei sostenitori in tutto il mondo sono stati fondamentali per portare alla nascita del TPNW e garantire che sempre più paesi vi aderiscano.”

Alla domanda sul ruolo svolto dalle Nazioni Unite nel disarmo nucleare – e se ci sia qualcosa di più che l’ONU possa fare – Parke ha detto: le Nazioni Unite hanno sempre svolto un ruolo chiave nel disarmo nucleare.

La prima riunione dell’Assemblea Generale chiedeva l’eliminazione delle armi nucleari. Da allora, è stato il forum in cui i paesi hanno negoziato i principali trattati multilaterali sulle armi nucleari, non solo il trattato di proibizione, il TPNW, ma anche il Trattato di Non Proliferazione e il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari.

Il Segretario Generale continua a fornire una forte leadership morale e politica, utilizzando la sua voce per chiarire la natura inaccettabile di queste armi e l’urgente necessità di eliminarle.

Anche l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari di Disarmo (UNODA) svolge un ruolo fondamentale, sostenendo e facilitando gli Stati membri dell’ONU ad aderire al TPNW. Questa settimana, durante la riunione di alto livello dell’Assemblea Generale, vedremo un’altra cerimonia in cui altri paesi ratificheranno ufficialmente il TPNW.

“È essenziale che l’ONU continui a essere una voce forte per l’eliminazione delle armi nucleari, sostenendo più paesi che supportano il trattato ad aderirvi e ricordando agli Stati armati di nucleare e ai loro alleati che sostengono l’uso di tali armi, la necessità di adempiere ai loro obblighi e di liberarsi delle loro armi nucleari e dalle infrastrutture che le sostengono,” ha dichiarato Parke.

Nota: Questo articolo è stato realizzato da IPS Noram in collaborazione con INPS Japan e Soka Gakkai International in stato consultivo con l’ECOSOC.

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